Caffè San Carlo
Phone: 011532586
Website: http://caffesancarlo.it
Opening times:
Sun 8:00 am - 12:00 am
Mon 8:00 am - 12:00 am
Tue 8:00 am - 12:00 am
Wed 8:00 am - 12:00 am
Thu 8:00 am - 12:00 am
Fri 8:00 am - 12:00 am
Sat 8:00 am - 12:00 am
Situato sotto i portici della magnifica piazza omonima, fu inaugurato nel 1822; è stato il primo caffè d'Italia ad adottare (1832) la luce a gas.
Boselli, Gramsci, Dumas, Einaudi: sono solo alcuni dei nomi celebri che si sono seduti ai tavoli del Caffè San Carlo, caffè storico d’Italia, emblema di Torino sin dal 1822.
Inaugurato ufficialmente nel 1842, il Caffè San Carlo non è una semplice caffetteria: è un vero e proprio salto nella storia.
Le sale che lo compongono sono stupefacenti e devono la loro bellezza a numerosi lavori di ristrutturazione che, negli anni e secondo i cronisti dell’epoca, hanno reso il Caffè San Carlo una “vera reggia”.
Nel 1837 lavori di decorazione vennero progettati dall’architetto Leoni, con il permesso del Consiglio degli Edili; successivamente, nel biennio 1839-1840, la ristrutturazione proseguì con le pitture dorate del salone centrale affidate al pittore Rodolfo Morgari e al Borra. L’opera venne finalizzata nel 1851 con il “gabinetto cinese”, la sala più piccola, ricca di decori, specchi e statue di Pietro Spintz e Giacomo Beltrami, e resa spettacolare dal lampadario di cristallo a goccia realizzato artigianalmente con vetro di Murano.
Inizialmente chiamato Caffè Piazza d’Armi dal nome originario della piazza sulla quale si affacciava, poi Caffè Vassallo come il suo proprietario, entrò nella storia con il nome di Caffè San Carlo, preso in prestito dalla omonima piazza.
Fin dalla sua apertura, si è distinto dagli altri caffè sabaudi per il suospirito moderno: fu il primo locale in Europa a dotarsi di illuminazione a gas, con l’intento di valorizzare gli interni. Non solo: il Caffè San Carlo fu anche un ritrovo di intellettuali anticonformisti e, a causa dell’attività sovversiva dei suoi frequentatori, venne più volte chiuso, negli anni.
La sua fama lo rese quindi il luogo ideale per le soste di intellettuali,politici, docenti universitari, scrittori, giornalisti e artisti in genere che qui si riunivano per discutere le loro idee, mettere a punto i progetti più ardimentosi o, semplicemente, per rilassarsi.
Proprio qui, infatti, venne progettata la storica missione in Antartide con la Stella Polare, ideata dal Duca degli Abruzzi insieme all’ammiraglio Cagni; Crispi vi comprese la necessità di intervenire in Africa; il giovane Gramsci, pare, ebbe qui l’idea di fondare L’ordine nuovo.
Alexandre Dumas gustò al Caffè San Carlo il suo primo “bicerin”; Giolitti vi faceva tappa ogni volta che, giunto da Roma, attendeva il treno per Mondovì; Benedetto Croce, Edmondo De Amicis, Sergio Salmi, Lorenzo Gigli, Mario Gromo e Felice Casorati si davano appuntamento nelle sue sale; Luigi Einaudi vi sostava dopo aver acquistato libri antichi dal vicino libraio Bourlot.
Anche i “sei di Torino” – Enrico Paolucci, Carlo Levi, Jessie Boswell,Gigi Chessa, Francesco Mencio e Nicola Galante, i pittori che segnarono profondamente la vita artistica italiana degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, sedettero ai tavolini del San Carlo.
La gloriosa storia del Caffè San Carlo conobbe una sola battuta d’arresto, tra il 1953 e il 1963. I bombardamenti su Torino, durante la Seconda Guerra Mondiale, danneggiarono gravemente gli affreschi del soffitto, nella sala principale. Il restauro, durato appunto un decennio, permise di sostituirli con pitture a tempera e di mantenere le originali decorazioni pittoriche dei pannelli laterali, con i capitelli dorati delle lesene. Alla fine dei lavori, il Caffè San Carlo tornò in tutto il suo antico splendore ad essere, allora come oggi, uno dei punti di riferimento di Torino.